My autistic son Umberto when he was a little boy |
Originally
I'd felt it was too early to share with you my "Dream" for a way to
improve the lives of Sicilians living in autism, but since writing the
"About" page, I've changed my mind. It made no sense to talk about
inclusion and embracing differences there, while keeping secrets here.
There is a
small island, not far off the western-most tip of Sicily. It's called
Favignana. It's a magical place, infused with an extraordinarily healing
energy. Life there is gentle, natural, slow and healthy. It lacks much of the
stress and noxious stimuli so prevalent in modern life. Life is good, in the
true sense of the word.
Historically,
there has long been a prison on the island, and when I asked a member of the
local Carabinieri, Isn't it outdated to run an island prison? Shouldn't it be
closed down? he told me that closing it wasn't likely, as many families on
Favignana depend on the prison for their livelihood. So, I let it drop.
Then I received
a call from a friend. She had returned to her native Sicily to have a baby, and
once her maternity leave was over, she had been offered a position in a middle
school in a severely deprived quarter of a large Sicilian city. Being Sicilian
herself, she was already aware of the realities of cultural, social and
material poverty, but she was absolutely appalled by the conditions she
witnessed in this urban wasteland. There was an utter lack of anything at all
which could inspire the children (or their parents or grandparents for that
matter) to strive for anything better in their lives than a future of
prostitution or drug dealing - in other words, a future as mafia minions.
I was
shocked for her, finding herself tossed into such a work environment, and
saddened and frustrated too, for the people born directly into these
conditions. But my thoughts soon turned to the autistic members of communities
such as this. I happened to be on Favignana at the time, enjoying a short break
with Filippo, Camilla and Umberto before school recommenced, and I kept
thinking, "But they really need this too. They should be treated to the
respite that this beautiful place offers - but they won't even have heard of
it; how could they come? no-one will ever bring them".
And then it
seemed clear to me. Of course - the prison!!
And, this is a brief, very rudimentary outline of "My Dream".
How about
if the "prison" was slowly phased out, and the structure converted to
accommodate autistic residents. The residents would be carefully selected for
their compatibility with one another and though they would probably require
supervision in their everyday lives, they would be able to integrate socially
on the island and thus benefit from the rare soothing qualities it provides. It
could still be state-run, guaranteeing the same number of job opportunities for
the islanders as the prison does today - maybe even more. The residents could
easily be partly self-supporting; and could also be socially occupied in
helping to care for the nature on their island home. This new community would
be an asset to the island. And by no means least, Sicily would grab the World's
precious attention for its success in promoting this exemplary project.
There
are people who believe, "If I can imagine it, then it's possible", and it
doesn't take much imagining to know that this "Dream" is very
possible. The only obstacles are beaurocracy (Italy has a lot of that), and an
aversion for change - neither of which need be real, solid, obstacles.
I am
realistic enough to know that the time might not be right to realize this dream in the foreseeable
future; but I do think that even the simple act of writing about it here - of
"putting it out there" - will bring benefits to people living in
autism, and to the people who love and care for them. At the very least it will
help expose autism to those who are still unfamiliar with it.
Thank you
for reading this. Please let me know what you think. Am I right to dream? Sx
Italiano
Temevo che fosse troppo presto parlare qui di questo mio
“sogno” per migliorare la vita per dei
Siciliani che vivono nell’autismo, ma ho deciso di continuare qui i temi, che ho toccato sulla pagina “About”, sull’accoglienza del cambiamento e la condivisione.
Favignana è una piccola isola Siciliana poco lontana da
Trapani all’ovest della Sicilia. E' un posto un po’ magico, che gode di
un’energia curativa. La vita è soave, lenta, naturale, e manca grossa
parte dello stress e gli stimoli nocivi che sono cosi prevalenti nella vita moderna. A
Favignana la vita è bella.
Da tempo c’è sull’isola un carcere. Ho
chiesto a uno dei Carabinieri del posto "Perché non veniva chiuso? Non era fuori
moda uno carcere su un isola come quella che Favignana è diventata?" Lui mi ha
risposto che era poco probabile che la prigione venisse chiusa visto che tante
famiglie dell'isola dipendevano dal carcere per guadagnarsi da vivere. Allora ho lasciato perdere.
Poco dopo ho sentito
un’amica Siciliana che era tornata in Sicilia da Verona, per la nascita della sua figlia,
e visto che fa l'insegnante, alla fine del suo anno di pausa-maternità, le è stato offerto un ruolo in una scuola
media situata in uno quartiere gravemente deprivato di una grossa città
Siciliana. Lei conosceva già le diverse realtà della povertà in Sicilia sia culturale,
sociale e economica, ma le condizioni di questo quartiere eccedeva ogni sua esperienza
precedente, e lei è rimasta sconvolta dalle condizioni in questo infernale scenario urbano. Mancava totalmente qualsiasi progetto, strumento o stimolo
che potesse ispirare i bambini (o i loro genitori o nonni) per aspirare a un qualcosa di meglio di un futuro nella prostituzione o lo spaccio della droga –
cioè, un futuro come schiavetti della mafia.
Sono rimasta scioccata per lei, buttata così in
un simile ambiente lavorativo Ed ero triste e frustrata per la gente che si
trovano direttamente in questi condizioni già dalla nascita. Ma presto, i miei
pensieri andavano verso le persone autistiche che vivono in realtà di questo
genere. Per caso ero a Favignana in quel
periodo a fare una breve vacanza con i miei figli prima dell’inizio della scuola,
e continuavo a pensare,”Ma, sono questi i ragazzi che hanno bisogno
dell’effetto curativo di questo posto. Ma, come possono venire? Nessuno li porterà mai!”
E poi, mi sembrava ovvio. Per forza – il carcere!!!
Qui segue una breve e rudimentale descrizione di questo Mio Sogno.
Metti che la struttura del carcere
cominciasse una fase di transizione. Piano piano il numero dei detenuti diminuirebbe man mano che finiscono le loro
sentenze, e questo lascerebbe spazio ad un nuovo ruolo per la struttura che verrà
convertita in una comunità residenziale per un numero di persone autistiche
compatibili tra di loro. Insieme ai loro educatori ed accompagnatori potranno
integrare socievolmente nella vita quotidiana in modo da assorbire benefici
dagli 'elementi calmanti' dell’isola. Potrebbe sempre essere una struttura
statale, cosi garantirebbe la stessa quantità di posti di lavoro che fa
attualmente il carcere oggi – forse
anche di più. Con impegno la comunità potrebbe acquisire un livello di
parziale autosufficienza; e potrebbe diventare un loro compito curare la natura della loro isola. In poche parole – questa comunità
diventerebbe presto un pregio per l’isola. E, in fine, servirebbe alla Sicilia
a catturare l’attenzione mondiale per la promozione e successo di un progetto
innovativo a questo livello. C’è gente che crede che se una cosa può essere
immaginata, può anche diventare una realtà. Non occorre troppa fantasia per capire
che questo progetto è veramente possibile. Gli unici impedimenti sono la burocrazia
e un rifiuto generale verso il cambiamento e questi, di fatto, non sono necessariamente ostacoli veri.
Sono realista a sufficienza per sapere che questo potrebbe non
essere ancora il momento giusto per realizzare questo Sogno; ma in ogni caso,
credo che il semplice atto di descriverlo qua – di lanciare l’idea – può
portare dei benefici alla gente che vive "nell’autismo", ed alle persone che li amano e che si prendono cura di loro. Al minimo, questo serve per esporre l'autismo a
coloro che non lo conoscono ancora.
Grazie di aver letto fin qui. Per favore, dimmi cosa ne pensi; faccio bene a sognare? Sally
So che sei una donna speciale e questo progetto lo dimostra. Realizzalo Sally è un'idea portentosa e molto giusta.
ReplyDeleteGrazie MILLE Cinzia, per queste tue parole di incoraggiamento mandate da Vancouver. Un abbraccio, e BUON ANNO NUOVO. Sally XX
DeleteThanks Cinzia, for your words of encouragement - received from far-off Vancouver. Huge hugs, and A HAPPY NEW YEAR.
DeleteBaci Sally xx
Wow!
ReplyDeleteAll dreams should be chased and a centre of excellence in Sicily for autistic children would be fabulous. The only problem is creating change in Italy, as you said beaurocracy in Italy is a nightmare.
But change is possible
Hiya PN,
ReplyDeleteWouldn't it be great if Sicily took an opportunity like this to show what it's capable of? Forward thinking, fresh ideas for the greater good. I sometimes get the feeling that Sicilians have forgotten how exceptional they are!
Sxx