8 January 2016

Brusare la Vecia e un Cappotto Issey Miyake

E' ufficiale ... il Natale è finito. Abbiamo bruciato La Vecia

Umberto al falò della Befana a Rivoli
La Befana in Piazza Brà, in centro Verona
Camilla & Umberto in Piazza Brà
C'è tanto che si potrebbe dire su questa tradizione Italiana della Befana ogni 6 gennaio - ma visto che io non sono Italiana ma tu (probabilmente) lo sei, non vorrei annoiarti con cose che sai meglio di me.


La sera del 6 gennaio sono andata assieme a Camilla ed Umberto a vedere i preparativi per il festeggiamento della sera stessa.


Camilla indossava il cappotto che le avevo fatto ancora in ottobre. Visto che lei deve partire da casa ogni mattina alle ore 06.20 per arrivare a scuola a Verona entro le 07.50 - e fa FREDDO in inverno; il cappotto deve proprio tener caldo!


 L'Orologio del Brà.
In fondo, l'Arena Romana.
La Stella Cometa è diventata un iconico simbolo del Natale a Verona. Viene montato ogni anno. La "cometa" parta da dentro l'Arena per atterrare fuori in Piazza Brà

Indossando il mio buon, vecchio cappotto Armani - che "va" ancora dopo 23 anni!




La Befana sul suo falò - aspetta solo il fiammifero!  
Altra prospettiva della Befana, con in fondo l'Arena.

Prima di arrivare a Verona, ci siamo fermati a Rivoli per fare delle foto del cappotto della Cami.


Ho fatto il cappotto con la carta modello (fuori stampa) Vogue V1320 del designer Issey Miyake. 






Inizialmente avevo proposto a Camilla di portarla a scegliere del tessuto nuovo, ma a lei andava bene questo tessuto che avevo già da tanti anni. E' un double-face. Da un lato c'è della lana verde-scuro molto pesante, dall'altro un lato di un tessuto scozzese, più leggero. Camilla voleva tenere solo questo lato per l'esterno. 


Ho attaccato l'imbottitura sul giogo, sul davanti, e attorno all'orlo - con dei punti non tanto fini!!!


Neanche la mia macchina da cucire è tanto fine. Era un regalo per il mio ventunesimo compleanno. Si, è un po' rumorosa, ma va ancora benissimo!


Sarebbe stato meglio applicare del rinforzo adesivo a tutti i pezzi del cappotto. Questo l'avrebbe stabilito bene. Invece ho stabilito solo il davanti, l'orlo ed il giogo. Ma il tessuto è molto pesante e ha tirato giù i lati e il retro.

Si vede pure che il tessuto non è del tutto liscio come dovrebbe essere. Questo è perché è vecchio. Non so in verità quanti anni ha, perché mi è stato regalato, ed è rimasto nella mia collezione di stoffe per molti anni. Comunque, col tempo, è deteriorato l'adesivo che unisce i due strati di tessuto per creare il double-face, e in certi punti del tessuto si sta aprendo per formare come delle bolle. 


In data 14 gennaio 1797, Napoleone, con le sue truppe, ha vinto la Battaglia di Rivoli contro l'Impero Austro-Ungarico, proprio qui. Nella foto si vede il Forte Wohlgemuth, costruito dagli Austro-Ungarici (visto che non so pronunciare wohlgemuth mi viene più facile chiamarlo il "Voldemort fort"!

Ho scelto un paio di cravatte per creare dei dettagli per l'interno del cappotto.


 Ho aggiunto un bordo decorativo sull'interno davanti, tra fodera e stoffa, e ho scelto di fare le chiusure con degli automatici giganti - anche loro ricoperti della stessa seta. Non osavo usare occhielli e bottoni: 1 perché la mia vecchia macchina non sarebbe capace di gestire così tanti spessi strati di stoffa e 2 perché non sono ancora capace di fare dei occhielli a mano.  


Mi piace tanto il design di questo cappotto. Il giogo e la parte superiore della manica che è tagliato allo sbieco sono belli e lo rendono molto comodo da indossare. Lo farò sicuramente ancora una volta per me stessa, e magari un'altra anche per la Cami. Comunque una cosa alla quale starò più attenta la prossima volta sarà la scelta della stoffa. Secondo me andrebbe benissimo una scuba. La stoffa che ho usato questa volta aveva il pregio di essere molto caldo; ma, era anche tanto pesante e, anche se so che sembra strano, la fatica nel maneggiarla mi ha stancata fisicamente.


La Cami è stata gentile e ha portato i capelli a coda di cavallo, in modo che si potessero vedere meglio i dettagli del cappotto, e il collo arrotolato al esterno ...  

Ma a questo punto mi ha supplicato di finire perché le si stavano congelando le orecchie.



Invece, quando siamo tornati al falò di Rivoli quella sera, Umberto voleva restare, perché le sue orecchie erano calde CALDE!

Questo Blog é pro-autismo,
Grazie Sally

2 comments:

  1. quanto mi piace leggerti Sally, mi sento lì, con voi. Sono divertenti i tuoi racconti, come te. Un abbraccio a i tuoi favolosi ragazzi e ad Umberto un pizzicotto glielo mando volentieri

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    1. Cara Cinzia! Sono contenta che ti piaccia il blog. Spesso, quando parlo di questa (oramai "nostra") zona, penso a te - non più qui ma a Vancouver. Ho capito bene da FB che torni fra poco per un pò??? Spero di si. Mi manchi :)
      baci Sxxx

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